Manodopera qualificata

Carenza di manodopera qualificata per il settore embedded

In Europa le aziende stanno affrontando un problema molto serio: la carenza di manodopera qualificata. Ciò riguarda anche i settori dell’elettronica e dell’informatica, e di conseguenza quello dei sistemi embedded. Con la crescente transizione digitale verso l’Industria 4.0 e un maggior impegno sulla sostenibilità, la richiesta di forza lavoro professionale si fa sempre più forte.

Secondo le stime dell’Unione Europea, mancano ancora all’appello 11 milioni di lavoratori per raggiungere l’obiettivo di 20 milioni di professionisti delle tecnologie dell’informazione e comunicazione entro il fatidico 2030. Per fare un esempio, la domanda di ingegneri elettronici è circa il doppio del numero dei laureati in quella disciplina. Domanda e offerta, in questo caso, sono molto lontani da potersi sovrapporre. 

Cos'è che provoca questa carenza di manodopera qualificata? 

La mancanza di specialisti qualificati è particolarmente rilevante nei settori scientifici, tecnologici, ingegneristici, matematici (STEM). Tra le cause, troviamo un ambiente poco competitivo con condizioni di lavoro precarie e orari di lavoro difficili che non si conciliano con la nuove generazioni; l’invecchiamento della popolazione e la conseguente diminuzione dei lavoratori in età lavorativa e lo squilibrio di genere nel mondo del lavoro. 

Sempre secondo una stima dell’Unione Europa, le donne rappresentano solo il 17% del totale dei lavoratori del settore ICT. E’ per questo che è imprescindibile focalizzarsi sulla forza lavoro femminile per affrontare la crisi della carenza di manodopera qualificata. 

Per superare questa crisi lavorativa è importante che le aziende e i Governi lavorino per migliorare le condizioni di lavoro, per poter trasmettere sicurezza e passione ai propri lavoratori e guidare verso il futuro l’Europa. 

E’ anche fondamentale guardare al lavoratore come essere umano a tutto tondo e quindi con bisogni e necessità che vadano oltre le otto ore in azienda. Un esempio? Un’assistenza all’infanzia che sia accessibile e di qualità per poter aiutare le famiglie, e le donne in particolare, a conciliare famiglia e lavoro.

Non serve infine un turnover della manodopera: basta focalizzare i propri lavoratori su formazione e aggiornamento, come momento di arricchimento e sviluppo. La crescita della forza lavoro è simbiotica con lo sviluppo di una azienda.

In particolar modo, citando il Professor William Fornaciari, docente di Sistemi Embedded del Politecnico di Milano, il settore dei sistemi embedded rappresenta “l’invisible computing dell’Industry 4.0 e costituisce la base della piramide dell’industrial IoT”. Per questo è fondamentale trovare e formare manodopera qualificata e costruire una base solida che renda le aziende più efficienti, sostenibili e competitive. 

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Robotica

Robotica e modularità per una fabbrica efficiente

L’automazione robotica sta profondamente ridisegnando il panorama manifatturiero, soprattutto nell’ottica dell’Industry 4.0 e della trasformazione digitale. L'adozione delle nuove tecnologie, sempre più presenti nelle strategie aziendali, apporta infatti importanti benefici alle piccole e grandi industrie, migliorando in primo luogo l’efficienza e la sostenibilità. 

La robotica collaborativa trasforma l’ambiente di lavoro, rendendolo più dinamico, flessibile e sicuro. Grazie ai Cobots, i collaborative robots, le forze lavoro - che siano umane o robotiche - collaborano sinergicamente per raggiungere insieme gli obiettivi aziendali.  

Grazie all’utilizzo della robotica, le aziende possono dedicare e valorizzare le competenze specifiche dei propri dipendenti e demandare ai robot i compiti più ripetitivi, rischiosi o dove è necessaria una precisione 'sovrumana'. 

Con la robotica, una fabbrica più efficiente 

Tra gli ambiti dove la robotica può migliorare l’efficienza di un’azienda vi è sicuramente l’assemblaggio di componenti. Grazie alla modularità e flessibilità di programmazione di un Cobot, è possibile implementare una automazione meno rigida rispetto al passato. I macchinari smart possono assemblare oggetti più complessi, affiancando l’operatore nei task dove è richiesta una precisione millimetrica e l’errore umano sarebbe più probabile. 

I Cobots possono infatti essere impiegati per affiancare gli operatori, eseguire task ripetitivi o potenzialmente pericolosi. Grazie alle tecnologie di machine learning, i robot si adattano a nuovi compiti, imparando dagli input ricevuti.

Anche la movimentazione di merci e materiali è un ambito dove i robot possono migliorare la produttività ed efficienza. I macchinari smart possono spostare e gestire carichi pesanti, voluminosi, delicati o pericolosi. 

Il controllo qualità è un altro settore dove i Cobots sono protagonisti: la precisione e affidabilità di una macchina rispetto ad un operatore è indubbiamente maggiore. Un robot può eseguire un controllo visivo, eseguire misurazioni e al contempo verificare la qualità del prodotto. I difetti vengono prontamente individuati, evitando una produzione fallace che porterebbe un danno produttivo ed economico. Grazie alla loro altissima precisione, i macchinari robotici permettono anche di ridurre gli sprechi e massimizzare l’efficienza produttiva. 

Tra i benefici dell’utilizzo dell’automazione robotica, è utile ricordare anche la sicurezza nell’ambiente di lavoro, un tema che merita particolare attenzione. Con l’utilizzo di sensori e tecnologie di Internet of Things, è possibile ridurre il rischio di infortuni sul lavoro. I robots vengono inoltre impiegati in task potenzialmente più pericolosi.

Le tecnologie di MAS Elettronica per la robotica

In MAS Elettronica supportiamo quotidianamente i nostri clienti per poter compiere la transizione digitale e implementare le migliori soluzioni di robotica. 

Tra i nostri prodotti studiati per l’automazione industriale, vi parliamo di: 

  • CPU Aurora IMX8M Plus: CPU con processore neurale dedicato ad applicazioni IA. Una soluzione che garantisce bassa dissipazione, bassi consumi e altissime prestazioni per diverse applicazioni oggi al centro sul mercato Industriale, IOT e mobilità.
  • SBC Mina IMX8M Mini/Nano: single board computer indicato per il settore industriale, medicale e automotive dove l’automazione robotica gestisce diverse fasi di lavorazione, produzione e gestione dei prodotti. SBC MINA è pronta all’uso ed è in grado di supportare alti volumi di calcolo. 
  • SBC Frida IMX8M Mini/Nano: single board computer che, grazie alla forma standard PICO ITX e SMARC 2.0, offre la completa modularità della soluzione adattandosi perfettamente al settore industriale, medicale e automotive. 

Contattaci per avere maggiori informazioni sui prodotti di MAS Elettronica dedicati all’automazione industriale.

 

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Inquinamento digitale

Inquinamento digitale, cos'è e soluzioni

È innegabile che le nuove tecnologie abbiano offerto enormi benefici sia nell’ambito industriale che nella vita privata. Un esempio che coglie entrambi gli aspetti è ad esempio la grande diffusione dello smart-working, oppure la continua crescita dell’automazione come anche la transizione all’e-commerce di grandi e piccoli business e il relativamente recente e rapido sviluppo dell’IA. Tuttavia, come tutte le grandi innovazioni, nel complesso dei vantaggi vi sono anche alcuni lati negativi e criticità. Quando sentiamo la parola “inquinamento” la tendenza è quella di pensare subito ai mezzi di trasporto, alle emissioni delle industrie o dei grandi complessi di produzione energetica o anche, specialmente in inverno, ai sistemi di riscaldamento. Forse non tutti sanno che vi è anche un’altra tipologia di inquinamento che sta impattando in misura crescente: l’inquinamento digitale. In questo articolo Sandro Mascetti, il nostro CEO parla di questa tematica andando ad effettuare considerazioni sull’attuale scenario oltre a prendere in esame quali possono essere le azioni da intraprendere e quali quelle già messe in atto per cercare di mitigare l’impatto ambientale della nostra vita quotidiana online. 

L’inquinamento digitale, cos’è e cosa comporta

Si è già molto discusso di quanto tutti i tool digitali siano particolarmente energivori e di come la quantità di energia richiesta sia direttamente proporzionale alla loro potenza e capacità operativa. Quando si parla inquinamento digitale si fa quindi riferimento a quello relativo al funzionamento e alla produzione dei dispositivi digitali ma anche al funzionamento dei complessi di stoccaggio ed elaborazione dei dati o ai dispositivi di connessione, trasmissione e streaming delle informazioni. Insomma, dal semplice dispositivo wearable fino ad arrivare al cloud passando per vari tool, lo scenario riguarda tutta la “filiera”. L’intera rete digitale ha quindi un forte impatto, la cosiddetta carbon footprint, l’impronta che tende a diventare gigante nonostante vi siano in atto alcuni provvedimenti per cercare di ridurre l’inquinamento digitale. Tuttavia, vi è da considerare l’aspetto che il comportamento di qualsiasi utente può influire anch’esso positivamente o negativamente.

Adottare una filosofia che preveda di non utilizzare ciò che non sia davvero necessario in quel preciso momento, può portare ad un progressivo cambiamento nella cultura dell’uso dei dispositivi e delle conseguenze positive. Stando a recenti studi che prendono in considerazione la quantità di CO2 riferita all’inquinamento digitale, si raggiunge circa il 4% delle emissioni mondiali annue. Per quanto riguarda l’aspetto energetico, circa il 28% delle emissioni viene prodotto per alimentare il web. Inoltre, le stime per i prossimi anni prevedono un quasi quadruplicamento degli attuali valori. Queste cifre derivano da vari aspetti come ad esempio il più evidente è l’utilizzo dei combustibili fossili per generare e fornire energia a server, data center, e tutto il sistema che consente di mantenere il mondo connesso. È paradossale il fatto che se da un lato la tecnologia ha consentito di digitalizzare i processi e smaterializzare le informazioni non solo a livello lavorativo ma anche ludico e di svago, dall’altro ha aumentato le emissioni in misura superiore di quanto era necessario per produrre ad esempio carta e supporti fisici su cui conservare i dati.

L‘energia non è mai abbastanza

Come accennato, la grandissima sfida da vincere è quella che riguarda l’aspetto energetico necessaria non solo per la connessione e il funzionamento dei dispositivi connessi, per il mantenimento dei dati ma anche per la produzione dei medesimi. Quest’ultimo aspetto va a toccare anche il discorso di recupero delle terre rare attraverso la rigenerazione dei componenti esausti e ha un’importanza crescente in relazione alla crisi delle materie prime, e qui sarebbe necessario aprire un discorso a parte.

Andiamo brevemente a toccare anche l’ambito dello smaltimento e della rigenerazione dei dispositivi elettronici, tema anch’esso di crescente importanza. Siamo al corrente della crisi delle materie prime e dell’incremento dei costi, sappiamo anche che vi è uno sforzo da parte di molti paesi nell’incentivare la filiera della rigenerazione e nella sensibilizzazione dei consumatori. Per poter arrivare all’obiettivo di una completa rigenerazione dei prodotti esausti è necessario disporre di molta energia con la quale effettuare i processi. Gli aspetti energetici vanno quindi a sommarsi con quelli discussi nel paragrafo precedente e rendono componenti e digitalizzazione un percorso assai poco sostenibile.

Quali soluzioni possono contribuire a ridurre l’inquinamento digitale

I provvedimenti che possono essere adottati per mitigare l’inquinamento digitale fanno parte di un insieme di regole e best practice complesse, le quali non mirano soltanto ad attenuare il numero di utenze connesse o la riduzione dei relativi tempi di utilizzo. Proviamo a considerare un “pacchetto” di temi che tutti insieme possono influire in modo significativo.

Riduzione del consumo dei dispositivi

Rispetto al passato, i requisiti dei dispositivi elettronici hanno subito mutamenti radicali e prevedono al giorno d’oggi l’utilizzo di componentistica che ha raggiunto livelli di consumo energetici estremamente bassi. Questo aspetto è assai importante poiché è proprio da questo punto che ha origine una nuova filiera meno energivora

Maggiore sfruttamento delle energie green ed energy harvesting

L’utilizzo delle energie rinnovabili è sempre sotto i riflettori, specialmente dopo le vicende geopolitiche che hanno innalzato il prezzo dei gas naturali ultimamente usati in larga misura per la produzione energetica. Inoltre è noto che server e data center convertono parte dell’energia consumata in calore; questo calore che andrebbe altrimenti perso può essere sfruttato per produrre, sebbene in misura minore, altra energia. E in tema di raffreddamento esistono sistemi che non fanno uso di aria condizionata. 

Riprogettazione della filiera produttiva 

Unitamente all’uso delle energie green e all’energy harvesting va ripensata in modo profondo la filiera produttiva dei dispositivi. Ciò risulta critico e in antitesi con i paradigmi di produzione che finora sono stati utilizzati ma che tuttavia dovrà essere preso in considerazione, anche in relazione alle normative in fatto di emissioni che diventeranno via via sempre più stringenti. Si può ad esempio ipotizzare di fabbriche di componentistica o dispositivi che implementino al loro interno aree per la rigenerazione degli esausti; in questo modo si creerà un “chilometro zero” per le materie prime rigenerate andando a ridurre anche le emissioni per la logistica con i trasporti verso aziende terze non più necessari.  

Utilizzo consapevole e responsabile

Tutte le azioni fin qui menzionate sarebbero pressochè inutili se prima non si promuove un cambio netto di mentalità da parte dell’utenza. Si continua a dire che siamo in piena transizione energetica il che prevede tutta una serie di cambiamenti. Tuttavia questi cambiamenti devono avvenire in primis nelle abitudini. Molti anni fa la pubblicità progresso incentivava al risparmio sull’utilizzo dell’illuminazione domestica… Questo criterio non è mutato, sono soltanto variate le circostanze. Ad esempio, i meeting e le videoconferenze la cui frequenza è aumentata vertiginosamente durante la pandemia, sono servizi energivori. L’accorgimento di tenere la telecamera spenta durante l’intera trasmissione, può ridurre l’inquinamento del 96%, oppure spegnere i dispositivi oppure interrompere la connessione se l’utilizzo non è necessario. Questi sono semplici esempi di come può cambiare la cultura energetica di ognuno.

Il contributo di MAS Elettronica a supporto della tecnologia e dell'inquinamento

MAS Elettronica progetta schede, processori e tecnologie digitali che garantiscono ottime prestazioni ma che al contempo devono avere un impatto ridotto sull’ambiente. Oltre ai consumi contenuti, è altrettanto importante avere un monitoraggio preciso dell’energia assorbita. A questo scopo MAS Elettronica  ha messo a punto uno Smart Gateway Controller dedicato a tutte le applicazioni di Smart Energy e IoT, tecnologie che consentono il rilevamento, il monitoraggio e la gestione costante dei consumi. 

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Novità 2024 Mas Elettronica

Nuove tecnologie, ecco l'anteprima delle novità 2024 di MAS

Il 2024 sarà un anno ricco di novità tecnologiche per Mas Elettronica e in questo articolo vi offriamo un’anteprima dei nuovi prodotti che troverete a disposizione per il vostro business. Come sempre Mas Elettronica supporta i suoi clienti nell’innovazione e transizione tecnologica per raggiungere un next level del proprio business.

E a proposito di next level, entriamo nel mondo del gaming - settore tra i protagonisti dei trend del 2024 - per presentarvi le nostre novità. Ecco tre livelli da superare per conoscere i nostri prodotti di quest'anno. 

Primo livello: prima novità di Mas Elettronica

Per conoscere il primo prodotto di Mas Elettronica, provate a decodificare questa caratteristica fondamentale per essere competitivi e al passo con il mercato: 

e m r k i m t a t o e t 

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La risposta è: Time to Market. 

La nostra prima novità per il 2024 è SBC Aida imx8m plus con un processore di nuova generazione pronto all'uso, time to market, che vanta tutti i benefici della SBC MINA. A chi si rivolge? A chi ha bisogno di pilotare diversi display simultaneamente con immagini diverse, come ad esempio bilance, dispositivi medicali, gaming e intrattenimento. 

Secondo livello: seconda novità 2024 di Mas Elettronica 

Eccoci al secondo livello con un’altra novità di Mas Elettronica. 

Se conoscete già i nostri prodotti di punta come SBC Mina e SBC Aurora, anche questa SBC farà parte di quella famiglia: 

NXP IMX6ULL                 IMX8M PLUS                 IMX6Q

La risposta è: IMX IMX8M PLUS

La seconda novità che vi anticipiamo è SBC Ari imx8m plus, sempre della famiglia IMX8M PLUS come SBC Aida. E’ una soluzione con processore di nuova generazione, pronto all’uso. Come SBC Aida, anche SBC Ari è indicata per chi ha necessità di manovrare più display contemporaneamente e si adatta a diverse aree, come il settore medicale, gaming, intrattenimento o in strumentazioni di precisione come le bilance elettroniche. 

Terzo livello: terzo prodotto di Mas Elettronica 

Per conoscere la terza novità di Mas Elettronica del, ecco un ultimo quiz: 

E’ un’interfaccia audio/video che permette di visualizzare video in 4k e oltre: 

HD                   KDP                   EDP

La risposta è EDP, embedded display port, l’interfaccia video che viene utilizzata nella CPU Aurora imx8m plus. Un sistema embedded che garantisce una longevità di 10-15 anni ed ideale per le aziende che cercano un supporto software BSP. 

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