Le tecnologie Blockchain non godono di una buona reputazione quando si parla di sostenibilità ambientale. Il motivo è che si tende a sovrapporre il termine blockchain con bitcoin, che in realtà è un mezzo per raggiungere un fine specifico, le criptovalute. Vero è che per le attività di mining, ovvero l’estrazione, dei bitcoin è richiesta una enorme quantità di energia elettrica che trasforma il mercato delle criptovalute in un settore ad alto impatto energetico. Secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index, l’indice di consumo di energia per le attività relative ai bitcoin, la criptovaluta è responsabile del consumo dello 0,5% di tutta l’energia prodotta globalmente.
Ma la blockchain non riguarda solo i bitcoin e può anzi essere una delle tecnologie per un futuro sostenibile.
Le nuove tecnologie della Blockchain
La blockchain, letteralmente una catena di blocchi, è una delle tecnologie della famiglia dei Distributed Ledger, sistemi che si basano su un registro distribuito e validato da più nodi di una rete. I dati di una blockchain sono raggruppati in blocchi e sono legati tra loro. I sistemi sviluppati con le tecnologie Blockchain sono tracciabili, verificabili, decentralizzate e affidabili.
Il contenuto di un “blocco della catena” non può essere modificato né eliminato, ma si possono solo aggiungere nuovi blocchi di dati. Questo rende la blockchain sempre affidabile e trasparente perché non è manipolabile. Questa tecnologia risulta quindi una risorsa importante per soluzioni che soddisfino la governance ambientale, sociale e aziendale nell’Industria 4.0.
La blockchain per un futuro sostenibile
La sostenibilità ambientale è un topic a cui le aziende devono continuare a dare priorità per garantire un futuro al loro business. I clienti sono sempre più sensibili alle tematiche di sostenibilità ambientale; sono disposti a scegliere prodotti sostenibili – anche se più cari – o al contrario dai rivolgersi ad altri se il prodotto non rispecchia i loro valori ed ideali. Ma spesso le informazioni non sono tracciabili e possono essere modificate per ‘aggiustare’ qualche dato se non conforme o non in linea con i desideri dei clienti.
Le tecnologie blockchain possono invece accorrere in aiuto delle aziende per fornire efficacemente ai clienti (che possono essere consumatori o investitori) informazioni riguardanti i prodotti o servizi sia nel mondo reale che nel più recente metaverso.
Le applicazioni di una blockchain sono molteplici. Ad esempio un’azienda che produce alimenti biologici potrà mostrare ogni passaggio dell’intera filiera, l’origine delle materie prime, la trasformazione del prodotto nel rispetto delle normative e il costante impegno per l’ambiente.
Un altro esempio può riguardare il monitoraggio delle emissioni di CO2 di un’azienda. Combinando un sistema blockchain con le tecnologie Internet of Things è possibile raccogliere i dati in tempo reale, senza intermediazioni e senza manipolazioni, ma con la sicurezza di un tracciamento reale e verificabile.
Blockchain: il sostegno delle istituzioni
Anche le istituzioni nazionali e internazionali sostengono che la blockchain possa essere uno strumento per la sostenibilità ambientale. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, la blockchain può portare significativi benefici per una economia globale più sostenibile.
A livello nazionale, grazie al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), il settore digitale sarà in forte crescita nei prossimi anni con una previsione di investimento di circa 50 miliardi entro il 2026. Nel dicembre 2021 il Ministero dello Sviluppo Economico ha firmato un decreto attuativo del Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro. Il fondo ha l’obiettivo di finanziare progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma transizione 4.0.
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